L’impianto di Rondissone è un impianto che avrà lo scopo di valorizzare il rifiuto organico, il cosiddetto umido prodotto dagli scarti delle nostra tavola, in due importanti risorse: il Biometano e il compost di qualità.
Per far ciò l’impianto è costituito da tre parti principali: la prima parte è la digestione anaerobica ovvero un processo naturale che trasforma la sostanza organica in un gas chiamato Biogas costituito principalmente da metano e anidride carbonica. Questo processo si svolgerà in totale assenza di ossigeno in serbatoi chiusi, chiamati digestori.
L’organico così stabilizzato verrà miscelato con del verde ottenuto dalle potature di aree pubbliche e private e sarà inviato al trattamento di compostaggio. Dopo 90 giorni di trattamento si otterrà un compost di qualità. Il Biogas prodotto dal processo di digestione anaerobica sarà inviato ad un trattamento di purificazione, upgrading, che ha lo scopo di separare il metano dall’anidride carbonica ottenendo così il BioMetano che potrà essere immesso nella rete del gas naturale; l’anidride carbonica sarà ulteriormente purificata e sarà utilizzabile in numerosi settori.
Risorse a “Km 0”
Oggi gran parte della frazione organica dei rifiuti prodotti in provincia di Torino non viene gestita al meglio delle sue potenzialità perché mancano impianti idonei. Un nuovo impianto di digestione anaerobica combinato con il processo aerobico produrrebbe molteplici effetti positivi: eliminerebbe le emissioni dovute alla attuale non ottimale gestione di questi materiali, produrrebbe lavoro e occupazione sul territorio, produrrebbe compost di qualità in luogo di materiali solo compostati e tipicamente meno pregiati, produrrebbe Biometano che essendo un prodotto naturale è totalmente rinnovabile e non impattante come il metano fossile.
Zona A) bussola: Questo locale permette l’accesso ai mezzi che conferiscono il rifiuto alla zona di stoccaggio. È costituita da due portoni. Quando arriva il camion, si apre il primo portone permettendo l’accesso al mezzo e solo successivamente quando il portone sarà chiuso si aprirà il secondo consentendo al mezzo di entrare nella zona B. Tale sistema consente di isolare la zona B dall’esterno evitando la fuoriuscita di odori.
Zona B) Ricezione e tre-trattamento: in questa area verrà stoccata la FORSU (frazione organica dei rifiuti solidi urbani) in attesa di essere inviata al processo. La FORSU, subirà uno specifico trattamento preliminare che ha il compito di “pulire” la frazione organica da materiali esterni quali: plastiche, elementi ferrosi e non ed altri inerti.
Nello specifico la linea di trattamento sarà così formata:
-apertura sacchetti: in questa fase un macchinario avrà il compito di aprire i sacchetti
– de-ferrizzatore ed eliminazione di metalli non ferrosi
-spolpatrice: in questa fase un apposito macchinario avrà il compito di separare la frazione organica dalle plastiche, inoltre la frazione organica sarà triturata e inviata al processo di digestione anaerobica
Zona C) digestori: Nei due digestori dal volume complessivo di 2600 mc ermetici, avverrà il processo anaerobico in cui la frazione organica viene trasformata in una miscela gassosa, il Biogas, in totale assenza di ossigeno. L’impianto di Rondissone sfrutta la tecnologia definita “semi-dry” in cui la frazione organica viene trattata tal quale senza l’aggiunta di acqua esterna. Il materiale rimarrà nel digestore per 20 giorni ad una temperatura di 45°C, operando cioè in una condizione termofila.
Zone D,E;F;G, H) dopo il processo di digestione anaerobica la massa stabilizzata, il digestato, viene inviato alla zona D dove viene miscelato al verde, sfalci e ramaglie prelevate dalla zona H, in dosi opportune. Creata la miscela, un operatore con un mezzo gommato, la invierà nelle BIO-CELLE che sono locali chiusi in cui il materiale permarrà per 10 giorni. All’interno di questi “garage” avviene la prima fase del processo aerobico in cui i microorganismi trasformano le molecole biodegradabili in composti umici minerali. Dato il rapido sviluppo batterico la temperatura aumenterà rapidamente raggiungendo i 55 °C, in questo modo avverrà la sanificazione del digestato. Affinchè il processo avvenga in modo ottimale è molto importante:
– insufflare aria in modo da fornire l’ossigeno necessario
– umidificare la massa
Dopo 10 giorni il materiale viene inviato ad un vaglio che ha il compito di separare i residui non opportunamente digeriti ed essere cosi rimessi nel ciclo di lavorazione, l’altra parte invece verrà inviata alla zona E, maturazione controllata, dove permarrà per 45 giorni e successivamente alla fase di maturazione lenta in cui permarrà per altri 35 giorni. Questo specifici trattamenti hanno il compito di stabilizzare il materiale, arricchirlo di sostanze umiche minerali ottenendo così il compost di qualità. Terminato il processo il compost così sarà inviato ad un vaglio e successivamente la parte idonea sarà stoccata nella zona G.
Nell’impianto di Rondissone ogni anno verrà prodotto 8.500 tonnellate di compost, che potrà essere acquistato da agricoltori locali sfuso o da privati in comodi sacchetti.
Sezione di Upgrading
Il Biogas prodotto dal processo di digestione anaerobica subirà un primo trattamento di desolforizzazione che il compito di abbattere l’idrogeno solforato. Questo trattamento priliminare avverrà all’interno dei digestori. il Biogas sarà prelevato e inviato ad una sezione di pre-trattamento che avrà il compito di eliminare ulteriormente l’idrogeno solforato tramite un lavaggio soda (scrubber) ed verrà essiccato (eliminazione dell’acqua). Una parte sarà utilizzato in un motore a cogenerazione (produzione di energia elettrica e calore) per usi interni (circa 2.3 tonnellate/giorno) mentre la restante parte (12 tonnellate/giorno) saranno inviate al processo di purificazione.
Il processo di purificazione ha il compito di dividere l’anidride carbonica dal metano al fine di portare il tenore di metano al 97% purezza che permette la sua immissione nella rete nazionale del gas naturale.
La tecnologia per la purificazione è la tecnologia a membrana dove particolari materiali riescono a “trattenere” il metano mentre l’anidride carbonica attraversa la membrana e viene raccolta in una corrente dedicata.
Approfondimento:
L’anidride carbonica così ottenuta anziché essere immessa in atmosfera, come generalmente avviene in altri impianti, nell’impianto di Rondissone verrà ulteriormente trattata e purificata ottenendo così una corrente pura in anidride carbonica che potrà essere impiegata i diversi settori industriali come gas tecnico.
Linea trattamento aria – biofiltro
Le zone B,D,E;F dell’impianto sono mantenute costantemente in depressione, ovvero la pressione dell’aria interna è minore di quella esterna. Tale sistema consente che gli odori non possano uscire dall’impianto. Le aree sopracitate saranno dotate di una ventilazione forzata meccanica che permette di effettuare i ricambi d’aria all’interno della struttura mantenendo così un ambiente salubre per i lavoratori impiegati nelle varie attività dell’impianto. L’aria impiegata, prima di essere immessa in atmosfera, verrà opportunamente trattata in particolare:
– Trattamento di lavaggio in torri di lavaggio: le torri di lavaggio ad acqua, o scrubber ad acqua, sono torri in cui l’aria incontra in controcorrente una corrente acqua. L’intimo contatta fra queste due correnti permette il passaggio di molecole solubili in acqua di trasferirsi dalla corrente gassosa a quella liquida purificando la prima. Inoltre questo specifico trattamento consente di aumentare l’umidità dell’aria, fattore molto importante per la fase successiva
– Bio-filtro: il Biofiltro è, sostanzialmente, un cassone in cui è presente corteccia o compost stabilizzato in cui crescono e si sviluppano microorganismi aerobi. Tali microorganismi sfruttano le molecole odorigene (COV composti organici volatili) per le loro attività metaboliche e cataboliche, trasformandole in anidride carbonica e acqua.
Faedo
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